LA SOCIETA' DELL'AGIRE:Politicamente Liberi Il Popolo Invisibile Il Linguaggio possibile

Il Popolo Invisibile(IO)
Chi mai non desiderò, una volta nella vita, una sola volta almeno, d’aver come suo compagno un politico, un prete, la scuola, un amico in grado di ascoltarci come in una dolce fiaba realmente vissuta? Chi mai non desiderò di recarsi in una cattedrale e incontrare Dio e di recarsi indisturbato là dove avrei voluto fare tutto ciò che nascondevo agli occhi dell’uomo, lì potevo mostrarmi a un cuore puro. Come può un ragazzo, un uomo, una donna, crescere saldo forte e saggio, quando il mondo lo priva dell’elogio costruttivo? Come può una persona così ignorante ma incuriosita di conoscere e affascinata da quel mondo oscuro e vago superare gli ostacoli. Cominciai a rendermi invisibile quando iniziai la lettura di un libro misterioso. Con lo sfogliare di quelle pagine ingiallite, diedi inizio a nuovi pensieri . In ogni foglio trovai oscure spiegazioni con parole a me sconosciute. Lessi, per esempio, che bastava soltanto ripetere certe parole più volte per chiamare l’attenzione di chi non mi vedeva; vi leggevo addirittura che si può spostare l’attenzione ed essere amato e ascoltato. Ci capivo poco o nulla in quella lettura, tranne che per quella parte che più di altre mi convinse; come può una persona tramutare il suo sembiante in moltissime altre forme come l’Arte e il Pensare: vuoi vedere allora che se è poi vero quel che è scritto, potrei andare incontro alla politica, alla religione, alla gente e essere uno di loro? Turbato e confuso feci perdere le mie tracce rimandando l’agire in un altro momento. Nella smania di condividere volli dimostrare a me stesso che ciò che avevo letto non era un inganno, ma i primi tentativi fallirono e mi affrettai a cancellare ogni traccia del mio passaggio. Trovare un compagno nella scuola, nella religione mi era impossibile. Pensai allora che io fossi veramente invisibile o che loro non mi vedevano. Crebbi come un fantasma trasparente; mi chiamarono: “Non si vede e non si sente”. Spiavo la vita. Ragazzo mi recai a vedere un film "Tempi Moderni" di Charlie Chaplin. Chaplin ebbe l'ispirazione per Tempi moderni traendo spunto sia dalle misere condizioni nelle quali era sprofondata l'Europa durante il periodo della Grande Depressione, sia da una conversazione avuta con il Mahatma Gandhi. Chaplin iniziò la stesura della sceneggiatura del film nel 1934 con in mente di farne la sua prima pellicola "sonora", procedendo, quindi, a scrivere dialoghi e scene sonore. Tuttavia, egli abbandonò presto l'idea originaria convertendo il tutto in forma di film muto con effetti sonori sincronizzati, perché temeva che veder parlare il suo vagabondo avrebbe fatto perdere tutta la poesia del personaggio. Charlie Chaplin possedeva più controllo creativo di qualunque altro regista a Hollywood. Regista, sceneggiatore, attore: Chaplin era, in tutto e per tutto, l’eccezione che confermava la regola. Raggiunta un’indipendenza creativa in pratica senza precedenti. Quattro i temi direttamente riconducibili al film. Il primo è la solidarietà di Chaplin nei confronti di chi soffriva maggiormente la Depressione: le classi operaie e i disoccupati. L’esperienza della povertà vissuta in prima persona durante l’infanzia è ben documentata, e non stupisce che il suo personaggio, Charlot, appartenga alla classe sociale più depressa. Un secondo insieme di preoccupazioni che emerge da “Un comico vede il mondo” è riconducibile al sospetto che le istituzioni sociali moderne mirassero più a controllare e opprimere i lavoratori che a garantire loro la stabilità necessaria per migliorare le proprie condizioni di vita. Il terzo elemento d’interesse della serie riguarda il punto di vista di Chaplin sull’arte, proprio con la realizzazione di Tempi moderni. Inoltre il clima sociale dei primi anni Trenta chiamava sempre più a gran voce gli artisti e li incoraggiava a uscire dal loro isolamento estetico e a occuparsi di temi sociali e politici. Infine, l’incredibile incontro che Chaplin ebbe a Londra con Gandhi sembra aver fornito degli spunti importanti per Tempi moderni. Non appena arrivato in Inghilterra, Chaplin disse a Winston Churchill che uomini come Gandhi erano “spinti dalle masse a dare una voce al loro volere
                                                                               
Esiste tra il “mondo”della psicologia e l’universo sociale, una scarsa comunicazione. La psicologia,infatti, si considera una sorta di delegato "tecnico istituzionale” al trattamento di un puro e semplice problema curativo. Il compito della psicologia dovrà essere: affrontare non soltanto un fatto di problematica tecnica, ma piuttosto umana che andrebbe realizzata in un’atmosfera di luce creativa, diminuendo il tecnicismo somatoterapeutico. Ciò che conta fondamentalmente, in psicologia: poter individuare le competenze, gli strumenti e i tempi migliori per intervenire nel modo più adatto per sottrarre i “pazienti” al crudele destino della loro sofferenza. Un vero e autentico progetto liberatorio per l’umanità. Per fare questo è indispensabile, affinare una più acuta sensibilità morale e sociale; e saper cogliere, con estrema fedeltà interne risonanze emotive, le vibrazioni più riposte del linguaggio umano della sofferenza, perché la psicologia è, una linguistica complessa, corredata da una sua ben precisa estetica e da una sua poetica ancor in gran parte inesplorata.Ma per intendere queste ardue connessioni è necessario che tutti assumano un atteggiamento completamente nuovo, nei confronti del loro sapere, e cerchino di divenire sempre meglio consapevoli non solo dell’estrema pochezza delle nostre cognizioni in questo ambito,ma anche e soprattutto dell’enorme mistero che ancor oggi tutte le avvolge. Ritengo quindi che un essere umano sia una persona nella misura in cui compie scelte libere e indipendenti. Tutto ciò che accresce la sua libertà, accresce la sua natura di uomo; tutto ciò che diminuisce la sua libertà, diminuisce la sua natura di uomo. Il pericolo è chiaro, ed è stato messo in luce da altri. Il linguaggio ha tre funzioni principali:trasmettere informazioni,stimolare stati d’animo, e fare nascere azioni. Per migliorare la psicologia su solide basi scientifiche,è necessario rielaborare le sue teorie e le sue pratiche in una struttura e in un linguaggio morale e psicosociale.
Franco Cusimano

La Società dell’Agire: Il Pensiero Ecologico
L’Associazione F.C. ESSERCI pone particolare attenzione al rispetto dell'ecologia del pensiero, una problematica da sempre assai delicata e divenuta ora di primario interesse per tutti. Per vivere ecologico intendiamo ridurre la “Dipendenza” ,L’Ossessione al Potere”,“L’Ignoranza Culturale”,  “L’Assenteismo Sociale”, “La Familiarità Malata”, La Prostituzione Morale” dai stereotipi qualunquismi e insensibilità sociale che utilizzano la sofferenza come mezzo di dipendenza psico-fisica-morale nella comunicazione. L’uomo che soffre qualunque sia la causa ha il diritto di essere accolto in ogni sua forma.L’ecologia psicologica è la risposta più ampia a un naturale studio dell’ambiente Uomo-Natura e non Uomo contro Natura.Di certo l'ecologia psicologica è la vera sfida del momento, l’inquinamento del pensiero è il primo ostacolo da superare, l’uomo è malato nel pensiero ha forme indotte di dipendenza e le crede vere, s’illude di pensare. La dipendenza pensata conduce l’uomo a sopprimere ogni nuova iniziativa. Il passo che ci attende è quello di creare un luogo disintossicante del pensiero una “clinica” del Pensiero dove ogni uomo pensante possa contribuire al rinnovamento individuale, culturale e sociale che è la vera Ecologia.L’Associazione interviene sulla globalità dell’individuo affrontando disagi di natura Psico-Fisica-Emotiva-Sociale. L’ascolto è prioritario in ogni forma di intervento in quanto la sofferenza è la manifestazione di un disagio: individuale, familiare, relazionale, culturale,di coppia, sociale e religioso. Il servizio della nostra Associazione è rivolto a bambini, adolescenti, adulti, anziani, coppie, famiglie,comunità, e a tutti coloro che si sono smarriti in un caos di inutili chiacchiere.Questa pagina è destinata alle funzioni di trovare collegamenti tra l’Ecologia (intesa come scienza che studia la natura) e la Psicologia (che cerca di comprendere la particolarità dell’esperienza umana nell’ambiente). Lo scopo è creare una prospettiva che vede l’esperienza umana come Totalità in un ambiente Sano. In questo Blog ci concentriamo su un approccio Ecologico-Psicologico per la comprensione della condizione umana in tutte la varietà delle sue implicazioni. Possiamo chiamarla Eco -Psicologia.


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